Disturbi d’Ansia

L’ansia è presente in tutti i problemi psicologici trattati in psicoterapia.

Tuttavia si parla in modo specifico di “disturbi d’ansia” quando il paziente ha l’intima sensazione di non essere in grado di fronteggiare gli imprevisti e i pericoli che la vita gli pone.

Il paziente sa bene che in quelle situazioni “non c’è niente da temere”, tuttavia ha una paura “immotivata”, soprattutto che gli possa tornare quella paura terribile che ha già provato almeno una volta in passato.

La persona lamenta tutta una serie di sintomi fisici, ad esempio il cuore che batte forte, la mancanza d’aria o il senso di pesantezza al petto, sono un campanello d’allarme che innesca una continua valutazione sul proprio “stato di salute”, con conseguente incapacità di “essere presente a se stesso”, di controllare e di controllarsi.

La richiesta di aiuto (qualcuno che lo accompagni, qualcuno che chiami il medico se serve, …) o l’evitamento (i ponti, le autostrade, l’aereo, l’esposizione in pubblico, il prelievo di sangue, …) sono le strategie principali per affrontare, senza risolverlo, il problema.

Il disagio è dunque vissuto anche dai familiari del fobico perché le strategie comportamentali messe in atto dal paziente “li tengono legati a lui” ma al contempo attivano in loro sensazioni e comportamenti connessi con la rabbia e con l’allontanamento (“Basta! Falla finita” Non ha niente” o “Ma di cosa c’è da aver paura?”) o ad una fastidiosa protezione (“poverino, sta male e va aiutato”).

Questo è l’incubo in cui si trova a vivere il paziente ansioso, sempre concentrato su di sé e sul proprio corpo, e sempre in bilico tra bisogno di protezione (un senso di sicurezza che però finisce per significare “costrizione”) e desiderio di libertà (che significa restare soli, senza aiuto).

In psicoterapia, e in modo più specifico nell’ipnoterapia, oltre ad intervenire sull’emergenza sintomatica con tecniche volte a ridurre la tensione, la tachicardia, …, e a “riconsiderare” il modo di vedere il mondo come pericoloso, si cerca di comprendere e modificare l’idea dell’intrinseca “debolezza bisognosa” che in modo tacito mantiene o predispone allo scompenso ansioso e al panico.

Di questa classe di problemi fanno parte:

  • disturbo da attacchi di panico con e senza agorafobia
  • disturbo d’ansia generalizzata
  • fobia sociale
  • fobie specifiche
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