Disordini alimentari
I disturbi dell’alimentazione riguardano uno spettro abbastanza ampio e diversificato di problemi e ci sono ampie variazioni comportamentali, cognitive e emozionali tra le varie tipologie di problemi che vi afferiscono. È possibile tuttavia avere una visione unitaria di “disturbi alimentari” perché tutti riguardano grossolane alterazioni del comportamento alimentare, e perché presentano determinanti psicologiche e di sviluppo comuni (e quindi riconducibili ad una). Ne fanno parte l’anoressia e la bulimia.
La tipologia di anoressia nervosa che maggiormente accede alla psicoterapia e ipnoterapia in un contesto ambulatoriale è quella con abbuffate e condotte di eliminazione (soprattutto vomito, ma anche lassativi o enteroclismi): di solito sono giovani donne che hanno una intensa paura a prendere peso, e che rifiutano di mantenere un peso corporeo minimo “normale”.
Manifestano un coinvolgimento sul corpo e la sua forma che è per loro la cartina di tornasole della propria autostima.
Anche per la bulimia la forma e il peso corporei influenzano l’autostima, per cui la sensazione di perdere il controllo durante le abbuffate viene contrastata con periodi di “dieta ferrea”, esercizio fisico, vomito e abuso di lassativi e diuretici.
Anche nel binge-eating la persona si abbuffa, e questo comportamento (non controbilanciato da strategie di “riduzione del danno”, come il vomito autoindotto ad esempio) porta all’aumento di peso e all’abbassamento dell’autostima perché vissuto come fuori dal proprio controllo. Spesso è un comportamento compensatorio, di solito serale, in cui “mangiare schifezze” (patatine, dolci, noccioline, …) accompagnate da vino o più spesso da birra è vissuto come un momento di debolezza che però la persona non riesce a contrastare con “la forza di volontà” (palestra e dieta ipocalorica).
La richiesta di un intervento con l’ipnosi in questi casi è spesso strettamente connessa con la speranza che sia possibile che qualcuno (l’ipnoterapeuta) intervenga esercitando un’influenza benefica in una personalità inconsciamente nolente (“vorrei non mangiare, ma non riesco”) che “non ha freni”.
Il tema centrale attorno al quale si struttura invece una vera e propria ipnoterapia è quello dell’identità indefinita caratteristica di questo tipo di pazienti. La loro indefinitezza coesiste con il loro continuo bisogno di costruire tale identità su criteri esterni e cioè su come gli altri si comportano nei loro confronti, per cui uno dei temi centrali su cui si interviene è il deficit di demarcazione tra sé e gli altri, deficit che li condanna al bisogno di approvazione degli altri significativi per evitare la paura di essere disconfermati.